Nell’ambito del Consiglio regionale del 19 e 20 giugno 2024, il Capogruppo Aldo Di Marco, è intervenuto in discussione generale per esprimere il punto di vista del Gruppo consiliare Pour l’Autonomie in merito alla mozione con cui si chiedeva l’impegno a sostenere la proposta di legge per l’abrogazione dell’obbligo di esposizione della bandiera dell’Unione Europea.
«In certe questioni, io credo, la coerenza dovrebbe imporsi aldilà delle intenzioni e delle provocazioni espresse da certi ambienti della nostra politica nazionale» ha esordito il Capogruppo Di Marco «È il caso di questa mozione, con cui si chiede l’impegno del Governo regionale a trasmettere ai Parlamentari valdostani il sostegno del Consiglio regionale della Valle d’Aosta alla proposta di legge, presentata dal senatore leghista Claudio Borghi, per abolire l’obbligo – sancito dalla legge n.22 del 5 febbraio 1998 – ad esporre la bandiera dell’Unione Europea accanto a quella della Repubblica italiana, all’esterno degli edifici pubblici».
«Dico subito, anticipando la dichiarazione di voto» ha continuato «che come Gruppo consiliare Pour l’Autonomie non daremo il nostro appoggio a questa mozione, per motivi che attengono tutti a considerazioni che hanno a che fare con la già citata coerenza che, seppur pare latitare in chi si fa portatore di una tale proposta, certamente deve essere un valore e un principio che deve guidare l’agire del nostro Consiglio. Pare infatti del tutto incomprensibile in termini di logica come detta proposta di legge abbia come primo firmatario qualcuno che in effetti ha partecipato come candidato alle recenti elezioni per il Parlamento europeo, e sia sostenuta da un partito che a dette europee ha conquistato dei seggi, anche se non più a doppia cifra. Ancor più illogico appare il fatto che una siffatta proposta, che è stata concepita in piena campagna elettorale per le europee quindi presumibilmente con l’intento di sollecitare l’interesse di un certo elettorato antieuropeista ed euroscettico – con scarso risultato – e che ha suscitato non poche reazioni avverse anche all’interno della compagine di centro-destra attualmente al Governo, sia stata a tal punto fatta propria dai proponenti di questa mozione da chiedere a questo Consiglio di condividerla e di attivarsi conseguentemente con i nostri rappresentanti in Parlamento, che come è facile intuire hanno certamente questioni ben più rilevanti di cui occuparsi per il bene della nostra comunità».
«Io credo» ha di seguito affermato «che la questione si risolva con una semplice opzione, delle due, una: o in questa Unione Europea ci si crede, anche con un’ammissibile riserva, e allora si lavora per dare il proprio contributo allo sviluppo futuro di un’Europa sempre più integrata politicamente, economicamente, socialmente e culturalmente, rispettando le sue Istituzioni ed i suoi simboli; oppure non ci si crede, tanto da rifiutare l’esposizione della bandiera e allora le domande sono tante, non ultima quella relativa al perché partecipare alle elezioni con cotanto sfoggio di impegno e di energie. In nome della coerenza è necessario che si compia una scelta e che si resti allineati ad essa con parole ed azioni. Questa scelta la Valle d’Aosta l’ha già compiuta da diversi anni e l’ha rinnovata nel tempo».
«È indubbio che come oggi si presenta ed è articolata» ha proseguito «l’Unione Europea solleva dei motivi di perplessità anche in un Movimento come il nostro, ma si può essere europeisti critici e portare le proprie idee di cambiamento all’interno del Parlamento europeo, senza mettere in discussione l’esposizione della bandiera che ne è il simbolo. Se a qualcuno non piace la parola “obbligo” mi sento di replicare con la parola “rispetto”, quello che si deve ad un’organizzazione sovranazionale di cui abbiamo scelto di essere parte integrante. E visto che ci siamo, non posso che ribadire come il rispetto verso questa Assemblea e verso tutti i cittadini valdostani che qui rappresentiamo, debba contraddistinguere l’agire di tutti noi Consiglieri, al di là delle contrapposizioni ideologiche e delle diverse visioni personali».
«Per i motivi di coerenza appena esposti» ha concluso «il voto del Gruppo consiliare Pour l’Autonomie sarà contrario all’approvazione di questa mozione».
La mozione è stata respinta.
Per contro è stata approvata una risoluzione dei Capigruppo di maggioranza, presentata su questa stessa mozione, con cui si invitano i Parlamentari valdostani a non sostenere la proposta di legge per l’abrogazione della legge 5 febbraio 1998, n.22 “Disposizioni generali sull’uso della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell’Unione europea; e altresì le Istituzioni e gli Enti al pieno rispetto di quanto disposto dall’articolo 6 della legge regionale 16 marzo 2006, n.6 “Disposizioni per la valorizzazione dell’autonomia e disciplina dei segni distintivi della Regione. Abrogazione della legge regionale 20 aprile 1958, n.22”.
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