Durante il Consiglio regionale tenutosi nelle giornate del 12 e 13 febbraio 2025, l’Assessore Marco Carrel ha risposto in maniera completa e dettagliata ad un’interrogazione sull’uso delle fototrappole per il monitoraggio della fauna selvatica, ed a cinque interpellanze riguardanti rispettivamente la Giornata Nazionale dell’Agricoltura, la procedura di ricorso in caso di errato inquadramento del capo abbattuto, le azioni sinergiche tra Assessorati regionali finalizzate alla promozione e valorizzazione del settore agroalimentare, i ritardi nei pagamenti delle misure della Politica Agricola Comune, e le attività di gestione del lupo.
Interrogazione utilizzo delle fototrappole per il monitoraggio della fauna selvatica
Rispondendo all’interrogazione sul monitoraggio della fauna selvatica, con cui si ponevano tre quesiti relativi al numero di fototrappole presenti su territorio regionale, alle finalità specifiche del loro uso, e alle misure adottate per garantire il rispetto della privacy dei cittadini, l’Assessore Carrel si è così espresso:
«In risposta al primo quesito, voglio specificare che, in base a quanto riferitomi dagli uffici competenti, il Corpo Forestale della Valle d’Aosta ha in gestione 99 fototrappole video/fotografiche, fornite in dotazione al personale delle Stazioni ed al personale del Parco Regionale del Mont-Avic. Bisogna precisare, tuttavia, che fra le fototrappole in funzione sul territorio regionale devono essere conteggiati anche gli eventuali apparecchi posizionati nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, la cui gestione è di competenza dell’Ente stesso. Generalmente il numero di apparecchi funzionanti sul territorio si attesta da un minimo di 90 unità ad un massimo di 110; questo dato può variare in quanto tali strumenti necessitano talvolta di essere ritirati per le opportune operazioni di manutenzione e per la ricarica delle batterie. Alla data odierna sono posizionate e operative circa n. 105 fototrappole».
«In risposta al secondo quesito, le finalità specifiche relative all’utilizzo delle fototrappole posizionate dal Corpo Forestale e fornite dall’Ufficio Fauna selvatica e ittica della Struttura Flora e fauna sono funzionali: ad ottenere immagini e filmati che permettano di stimare il numero di branchi di specie canis lupus, nonché la consistenza e l’area di distribuzione degli stessi; e ad attuare i programmi di monitoraggio della fauna selvatica più in generale, con lo scopo di raccogliere dati che vengono in seguito elaborati dal Dipartimento Risorse naturali».
«In risposta al terzo quesito, gli uffici competenti mi riportano che il materiale registrato viene visionato dal personale del Corpo Forestale, che in prima battuta ne esamina i contenuti cancellando immediatamente tutte le immagini riguardanti le persone e trasmettendo al Dipartimento risorse naturali esclusivamente i dati utili. Va precisato, inoltre, che nelle aree interessate dal posizionamento degli apparecchi da parte del Corpo Forestale, il Comandante mi riferisce che sono stati adeguatamente installati dei cartelli in formato a4 plastificati che ne indicano la presenza e che riportano una serie di avvisi in ottemperanza alla vigente normativa in materia di privacy. Nel dettaglio, la cartellonistica riporta l’avviso di area videosorvegliata da parte dell’Ente Regione Autonoma Valle d’Aosta, specificando le finalità dell’attività e la modalità di trattamento e conservazione dei dati, di cui il cittadino può prendere visione scannerizzando il codice QR apposto sui cartelli stessi, visualizzando la pagina del Corpo Forestale o recandosi presso il Comando centrale del Corpo stesso».
Interpellanza Giornata Nazionale dell’Agricoltura
Rispondendo all’interpellanza intesa a conoscere le iniziative che verranno organizzate sul territorio nell’ambito della celebrazione della Giornata Nazionale dell’Agricoltura, l’Assessore Carrel ha affermato:
«Ogni anno l’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali rivolge grande attenzione alla promozione e alla valorizzazione di tutto il comparto agricolo e delle sue diverse filiere, attraverso l’organizzazione e la partecipazione ad un gran numero di eventi che danno ampio risalto alle produzioni del nostro territorio, nonché il sostegno economico a tutta una serie di manifestazioni dedicate all’agricoltura e alle tradizioni rurali e contadine organizzate da vari soggetti sul territorio, dandone anche ampia visibilità attraverso la pubblicazione della Brochure AgriCult. In data 27 gennaio scorso è stato approvato. con deliberazione della Giunta regionale, il programma delle attività per la promozione e la valorizzazione del settore agricolo per l’anno 2025, un documento che permette una migliore organizzazione anche amministrativa del calendario di iniziative a carattere agricolo e della loro relativa copertura finanziaria».
«Tra le manifestazioni ben ricordate dalla proponente nel suo intervento – e che quindi non andrò a ripetere – ve ne sono diverse sul territorio regionale, ma anche alcune che ci portano a rappresentare i nostri prodotti e il lavoro dei nostri agricoltori anche fuori dal territorio regionale. In particolare fra le numerose iniziative previste dalla predetta delibera spicca il ritorno della manifestazione Vins Extremes, un’esposizione dedicata alla viticoltura praticata in contesti estremi. Per l’evento si sta ancora valutando, assieme ai partner – il Cervim e il Consorzio Vini Valle d’Aosta, la Chambre valdôtaine, e l’Associazione Forte di Bard – la data più idonea che cadrà verosimilmente durante la seconda metà del mese di novembre».
«Venendo adesso al quesito posto con questa interpellanza, tenendo fede all’impegno che mi sono assunto rispondendo all’iniziativa sul medesimo argomento presentata nel Consiglio del 3 e 4 aprile 2024, confermo l’intenzione di organizzare un evento di celebrazione dell’agricoltura nell’ambito della manifestazione Vins Extremes. In tale occasione sarà infatti prevista una tavola rotonda sul tema dell’Agricoltura di montagna, proprio nell’ottica di riflettere sulla figura dell’agricoltore come custode dell’ambiente e del territorio. Questa iniziativa trova le sue ragioni in due ordini di motivazioni: in primo luogo l’esigenza di non andare a sovraffollare il già fitto calendario di eventi organizzati, in particolare in autunno; e in secondo luogo il convincimento che detto evento possa risultare più efficace ed efficiente se inserito in una manifestazione dedicata strettamente all’agricoltura di montagna, di cui ben conosciamo le complessità nonché le sfide con cui i nostri agricoltori devono confrontarsi ogni giorno».
Interpellanza eventuale predisposizione di una procedura di ricorso in caso di errore nell’inquadramento del capo abbattuto.
Rispondendo all’interpellanza, articolata in diversi quesiti, rivolta ad approfondire l’attività dei Centri di controllo della fauna selvatica e la possibilità di introdurre una procedura di ricorso nel caso di errore nell’inquadramento degli animali abbattuti, l’Assessore Carrel ha dettagliato quanto segue:
«Per rispondere al primo quesito vorrei in primo luogo sottolineare l’importante funzione che i Centri di controllo – presenziati dal personale del Corpo forestale della Valle d’Aosta e operativi durante i cinque giorni settimanali di attività venatoria – rivestono per una corretta gestione faunistico-venatoria. Il sistema di raccolta dati, reso possibile grazie al funzionamento degli 8 Centri di controllo presenti sul territorio regionale, e collocati perlopiù presso le Stazioni forestali in misura di uno per Circoscrizione venatoria, permette infatti di verificare tecnicamente i capi prelevati in periodo venatorio sul territorio; di controllare i piani di abbattimento faunistico e appurare la bontà del piano di gestione venatoria in atto, vigilando sui capi abbattuti dai cacciatori; di raccogliere campioni di materiale organico, contribuendo a una corretta gestione sanitaria degli ambienti rurali e controllando lo stato di salute della fauna; e di applicare un protocollo di raccolta dei dati della fauna selvatica che permette di acquisire tutte le informazioni utili per una corretta gestione faunistico-venatoria».
«Nel 2023, a fronte dell’importante carenza di personale del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, sono emerse difficoltà nella gestione di questi 8 Centri di controllo, anche considerato che lo sforzo economico ed organizzativo necessario per mantenere attivi tali Centri è oneroso ed impegnativo. A seguito di incontri e interlocuzioni con il Comitato regionale per la gestione venatoria, ho personalmente chiesto la possibilità di inserire all’interno dei Centri, la figura del cacciatore esperto in affiancamento al personale forestale. A partire dal 2023, è stata concretizzata una formula mista di gestione dell’attività di controllo e raccolta dei dati biometrici dei capi abbattuti che prevede la presenza negli orari di apertura di due operatori: un componente del Corpo forestale della Valle d’Aosta, in qualità di responsabile del Centro e un tecnico faunistico o un cacciatore in possesso della qualifica di cacciatore esperto. La valutazione circa il coinvolgimento del cacciatore esperto è stata quindi una scelta ponderata, e l’unica richiesta che è stata fatta al mondo venatorio, al fine di garantire la massima imparzialità, è che il cacciatore esperto non sia lo stesso che ha prelevato l’animale. Nonostante alcune polemiche iniziali, l’attuale formula di gestione del Centro sembra essere efficace e ha permesso di coinvolgere attivamente il mondo venatorio in quest’attività. I cacciatori esperti che hanno dato la loro disponibilità – e che ci tengo a ringraziare – sono stati 160 nel 2023 e 147 nel 2024. Nell’ottica di una piena collaborazione l’Ufficio Fauna e il Comitato regionale per la gestione venatoria si suddividono le spese relative invece ai tecnici faunistici, le cui competenze sono essenziale per le attività di controllo di detti centri».
«Per rispondere al secondo quesito, va chiarito che nell’ambito dell’attività dei Centri di controllo possono esserci divergenze di opinioni tra cacciatori e personale forestale nella valutazione del capo prelevato, di solito legate all’età dell’animale. Vorrei però rimarcare che nel calendario venatorio sono previste delle tolleranze relative all’abbattimento dell’animale la cui classe di età non è quella corretta. Secondo quanto riferitomi dagli uffici, i casi di ricorso sono eventi eccezionali – se ne contano solamente 1 nel 2019 e 1 nel 2024 – e di conseguenza l’aggravio economico e gestionale di questa procedura per la macchina amministrativa sarebbe del tutto sproporzionato; e non è pertanto prevista una procedura codificata per consentire al cacciatore interessato di fare ricorso, se non attraverso l’iter specifico di presentazione presso il Tribunale Amministrativo Regionale».
Interpellanza azioni sinergiche tra Assessorati regionali per valorizzare e promuovere il settore agroalimentare
Rispondendo all’interpellanza con cui si chiedevano notizie in merito alle iniziative sinergiche poste in atto dagli Assessorati regionali nell’ambito della valorizzazione e promozione del settore agroalimentare, l’Assessore Carrel ha spiegato che:
«La promozione del settore agroalimentare della nostra Regione si inquadra nell’ambito di leggi di settore specifiche – tra cui la legge regionale 17/2016 recante la disciplina degli aiuti regionali in materia di agricoltura e di sviluppo rurale –, relativi atti deliberativi attuativi, e una serie di risorse che il bilancio finanziario gestionale attribuisce al Dipartimento Agricoltura per lo sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare. Sulla base del citato quadro normativo di riferimento, per l’anno 2025 la Giunta regionale ha approvato con propria deliberazione n. 65 del 27 gennaio scorso, il programma di attività di promozione e di valorizzazione del settore agricolo nonché le azioni di promozione istituzionale del settore agricolo e zootecnico, utilizzando le risorse a ciò destinate sui relativi capitoli del bilancio di competenza. In questo contesto, la promozione del settore agroalimentare si esplicita attraverso l’intenso e collaudato lavoro dell’ufficio promozione dell’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali che prevede: l’organizzazione di importanti e consolidati appuntamenti a carattere enogastronomico sul territorio regionale; la partecipazione a manifestazioni e eventi tematici dedicati alle diverse filiere agricole; e la pubblicazione e diffusione della brochure Agricult».
«Per rispondere adesso al quesito dell’interpellanza, le attività di promozione del settore agroalimentare si avvalgono in specifici casi anche della collaborazione sinergica tra diversi Assessorati in ragione del fatto che enogastronomia, sport e cultura possono considerarsi tre dei pilastri dell’attrattività turistica del nostro territorio, e che il loro sviluppo in piena armonia e concordanza di intenti, consente di raggiungere l’obiettivo di integrare e differenziare un’offerta turistica sempre più variegata e completa».
«Questa collaborazione si realizza in particolare nella partecipazione ad alcune manifestazioni fuori dai confini regionali, quali il Vinitaly a Verona, o la Foire du Valais a Martigny, solo per citarne alcune. Manifestazioni a carattere enogastronomico che fanno capo all’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali ma che costituiscono un’importante vetrina per l’immagine complessiva della nostra Regione e dei suoi settori di interesse turistico. L’ufficio promozione dell’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali si coordina inoltre con gli altri Assessorati in occasione di svariati eventi, fornendo, in base a valutazioni legate al tipo di evento o al luogo in cui esso si svolge, materiale promozionale tra cui dépliant, brochure, video e fotografie, e/o materie prime, quali prodotti DOP e vini DOC».
«Ultimo esempio di questo prezioso lavoro di sinergia, si è verificato in previsione del Salone TourismA “Salone Archeologia e Turismo culturale”, che si terrà a Firenze dal 21 al 23 febbraio 2025, ed a cui la nostra Regione è stata invitata a partecipare quale ospite d’onore. Durante questa manifestazione, dedicata al mondo antico e alla valorizzazione delle sue testimonianze, l’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali, oltre a provvedere alla fornitura di prodotti per la degustazione, organizzerà contestualmente un’occasione di narrazione dei prodotti agricoli tradizionali (PAT e DOP), al fine di promuovere e di valorizzare maggiormente le eccellenze enogastronomiche valdostane».
Interpellanza ritardi nei pagamenti delle misure della Politica Agricola Comune
Rispondendo all’interpellanza in tre quesiti mirata a conoscere le motivazioni dei ritardi nei pagamenti delle misure della PAC come anche nei pagamenti di due misure finanziate direttamente dall’Amministrazione regionale, nonché le intenzioni per risolvere al più presto le problematiche che ne sono la causa, l’Assessore Carrel ha dichiarato:
«In risposta al primo quesito, voglio chiarire che il concetto di snellimento introdotto dalla Politica Agricola Comune, è un principio che non ha comportato una semplificazione immediata delle procedure di controllo e di pagamento dei saldi delle domande. La nuova PAC ha infatti introdotto un nuovo modello di gestione della politica agricola comune, centralizzando a livello nazionale competenze che in precedenza erano attribuite alle Regioni. In quanto autonomista, ribadisco, come già affermato in altre occasioni, l’auspicio di un ritorno, per le prossime programmazioni a partire dal 2027-2032, ad un contatto diretto fra la Commissione europea e le Regioni, senza il passaggio attraverso gli Uffici nazionali».
«Venendo alla questione dei ritardi nei pagamenti, gli uffici mi confermano che allo stato attuale sono stati erogati 3,5 milioni di euro a fronte di 15 milioni di euro complessivamente richiesti, di cui due terzi ECC riguarda l’indennità compensativa (SRB01), e il restante terzo il benessere animale (SRA30). Le principali cause dei ritardi nei pagamenti di alcuni tra gli interventi sono ascrivibili a due tipologie di criticità. In primo luogo, le difficoltà oggettive di natura tecnico-informatica dovute principalmente al fatto che la Campagna 2024 ha visto la prima attuazione degli interventi agroambientali del CSR 23/27, scontando così i ritardi di AGEA nell’elaborazione degli algoritmi che permettono la gestione delle domande e l’erogazione degli aiuti. L’assenza di detti algoritmi è una problematica che interessa principalmente gli interventi SRA08 (agroambiente, prati permanenti e pascoli) e SRA29 (agricoltura biologica), che nel complesso valgono circa 7 milioni di euro. In secondo luogo, non si esclude la possibilità di eventuali incomprensioni nella compilazione della domanda unificata».
«Più trasversalmente, gran parte dei pagamenti sono inoltre bloccati essenzialmente per due problematiche: la difficoltà nella lettura della nuova carta dei suoli per la Valle d’Aosta, che risulta non coerente con la lettura “reale” del nostro territorio, a causa dell’utilizzo di innovativi strumenti di osservazione ancora in via di taratura; e le incongruenze del sistema dei voli – il cosiddetto “refresh”, ossia la fotografia dall’alto delle nostre superfici pascolabili – che è stato effettuato in stagioni non consone con la gestione dei prati e dei pascoli, e la cui fotointerpretazione è affidata all’intelligenza artificiale e non più ad esperti fotointerpreti con esperienza. In conseguenza delle ultime due sopradescritte problematiche, in fase di autorizzazione automatizzata delle domande di pagamento, AGEA ha rigettato molte istanze di riesame presentate dai CAA, determinando il blocco di circa 2 milioni di euro».
«In risposta al secondo quesito, l’ufficio competente riferisce quanto segue. Per quanto concerne agli Aiuti alla monticazione dei capi bovini negli alpeggi dell’anno 2024, a fronte della complessità dell’istruttoria che prevede la verifica delle movimentazioni di più di 12.000 capi bovini distribuiti in circa 200 codici di pascolo, ad oggi sono stati liquidati aiuti al 97% delle aziende beneficiarie pari a 550, di cui 430 liquidate a fine dicembre 2024, e le restanti prima della fine di gennaio 2025. Per le aziende attualmente in sospeso, pari a n. 13, si sono resi necessari ulteriori approfondimenti istruttori. Per quanto concerne gli Aiuti per l’organizzazione delle manifestazioni zootecniche dell’anno 2024, l’AREV, che opera per conto delle piccole e medie imprese beneficiarie, non ha ancora presentato il rendiconto finale per l’anno in esame, il cui termine di scadenza è la fine febbraio di quest’anno».
«In risposta al terzo quesito, gli uffici dell’Assessorato agricoltura e di AREA VdA sono quotidianamente impegnati nell’interlocuzione con i Servizi tecnici di AGEA al fine di assicurare la risoluzione piena e tempestiva delle criticità e problematiche precedentemente descritte. In particolare, nelle ultime settimane si sono svolte 3 sessioni tecniche che hanno permesso, da una parte di apprendere le complessità legate alla nuova Carta dei suoli e, dall’altra di acquisire e condividere dati ed elaborazioni utili ad un confronto, che è già iniziato e proseguirà nei prossimi mesi, anche al fine di stabilizzare un’osservazione per quanto possibile il più aderente alla nostra realtà. Inoltre sono state avanzate e poi sollecitate ad AGEA le seguenti richieste: attualizzare in istruttoria, per tutte le domande, il controllo sull’antimafia che sta bloccando alcune delle procedure, in modo da fornire un elenco aggiornato delle richieste liquidabili; caricare gli esiti dell’aggiornamento della carta dell’uso dei suoli per l’indennità zone montane (SRB01) e per le misure 10 e 11 del PSR; aprire il servizio di istruttoria manuale per l’indennità Natura 2000 (SRC01); completare gli algoritmi degli interventi per le misure dell’agroambiente prati e pascoli (SRA08) e il biologico (SRA29). Per quanto attiene alla riferita questione relativa al sistema dei voli, in data 8 gennaio 2025 mi sono recato personalmente a Roma per richiederne la riorganizzazione, ricevendo assicurazione che la questione è attenzionata dagli uffici di AGEA e che presumibilmente troverà una sua definizione nel 2026».
«In chiusura, voglio rimarcare come in attesa di veder risolti i problemi, non dipendenti direttamente l’Assessorato, causa dei presenti ritardi nei pagamenti delle misure relative alla PAC, gli uffici competenti ed io stesso in prima persona ci siamo attivati con diversi incontri ed interlocuzioni, al fine di sbloccare la situazione della Campagna AGEA 2019, ferma ormai da diverso tempo».
Interpellanza misure per la gestione del lupo sul territorio regionale
Rispondendo all’interpellanza diretta ad assumere informazioni sulla diffusione dei risultati del Rapporto di LIFE WolfAps EU relativi alla nostra Regione, sulla predisposizione di iniziative per il miglioramento della convivenza tra uomo e animale, e sull’attuazione delle misure per la gestione del lupo, l’Assessore Carrel ha in primo luogo ritenuto fondamentale sottolineare l’evidente differenza che sussiste tra il punto di vista della proponente dell’iniziativa per cui il lupo va sicuramente tutelato, e il proprio punto di vista secondo cui vanno tutelate anche e soprattutto tutte le aziende e le realtà che subiscono le conseguenze negative della presenza del lupo e che meritano dalla politica risposte concrete, al momento fornite loro in maniera solo parziale a causa di tutta una serie di norme che regolano ancora la materia.
L’Assessore è quindi passato a trattare i singoli quesiti proposti:
«Rispondendo al primo quesito, voglio segnalare che, secondo quanto riportatomi dagli uffici competenti, le azioni svolte dall’Amministrazione regionale nell’ambito del progetto LIFE WolfAlps dell’Unione Europea sono state regolarmente rese note all’interno dell’annuale Rapporto Lupo, reperibile sul sito ufficiale della Regione. In tale documento vengono evidenziate le attività svolte dalle squadre di pronto intervento, le cosiddette squadre operative, ed al contempo vengono indicati i corsi di formazione organizzati e svolti sia per il personale interno che per un pubblico di volontari. Sulla pagina del sito istituzionale della Regione dedicata al lupo è presente il link al sito ufficiale del progetto LIFE WolfAlps EU, attraverso il quale è possibile reperire tutte le informazioni a disposizione degli utenti».
«Rispondendo al secondo quesito, voglio sottolineare che il predetto progetto ha consentito di creare una solida rete di monitoraggio, che vede coinvolti il Corpo Forestale della Valle d’Aosta, il laboratorio del Museo di Scienze Naturali “Efisio Noussan” di La Salle, il Parco Naturale del Mont Avic e un certo numero di volontari formati. L’esperienza acquisita e il monitoraggio sistematico svolto con metodo scientifico sul territorio regionale, hanno permesso di raccogliere dati relativi alla presenza della specie. Da detti dati emerge che la popolazione del lupo in Valle d’Aosta, così come nel resto d’Italia, si sta rapidamente espandendo, e che si registra un aumento di casi di lupi ripetutamente avvistati in ambienti urbani, circostanza questa che desta non poca preoccupazione. Per quanto riguarda il miglioramento della convivenza tra uomo e lupo in ambito alpino, gli uffici competenti mi riferiscono che le squadre di pronto intervento, composte da agenti del Corpo forestale della Valle d’Aosta, continuano ad effettuare sopralluoghi nelle aziende agricole e in alpeggio al fine di fornire assistenza tecnica e definire le migliori strategie di protezione del bestiame, fornendo kit in comodato d’uso, per evitare il ripetersi delle predazioni. Voglio inoltre precisare che oltre alle azioni previste dal progetto LIFE, l’amministrazione regionale provvede con risorse proprie ad indennizzare i danni provocati dai predatori agli allevamenti e incentivare l’utilizzo delle misure di prevenzione. A tal proposito si evidenzia che negli ultimi 5 anni sono stati erogati circa 660.000 euro di fondi regionali (circa 132.000 euro annui) per l’acquisto di recinzioni, cani da guardiania, dissuasori, eccetera».
«Rispondendo infine al terzo quesito, voglio ribadire che l’Ufficio Fauna sta lavorando attivamente alla realizzazione di un protocollo di gestione della specie che indichi quali siano le azioni necessarie da adottare in caso di potenziali situazioni di pericolo o di danno, sulla base di rigorosi fondamenti scientifici e delle indicazioni condivise insieme ad ISPRA».
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