Durante il Consiglio regionale tenutosi nelle giornate del 22 e 23 maggio 2024, l’Assessore Marco Carrel ed il Capogruppo di Pour L’Autonomie Aldo Di Marco sono intervenuti nell’ambito della discussione generale in merito alla Relazione sulle attività svolte dalla Regione nell’anno 2023 per l’attuazione delle politiche promosse dall’Unione europea e in materia di rapporti internazionali.
Intervento Assessore Marco Carrel
L’Assessore Carrel ha aperto il suo intervento rendendo noto:
«Il PSR è lo strumento che permette alla Valle d’Aosta di sostenere gli interventi nel settore agricolo e forestale con l’obiettivo di accrescere lo sviluppo delle aree rurali. Approvato inizialmente nel 2015 e successivamente prorogato di due annualità (2021 e 2022) il PSR chiuderà ufficialmente il 31 dicembre 2025. Stiamo parlando di poco più di 182 milioni di euro di cui 5,4 milioni della NGEU (al 100% finanziati dall’Unione Europea) che sono stati impegnati negli anni scorsi per misure a superficie (indennità compensative, misure agro-ambientali, biologico), investimenti per le aziende agricole, misure forestali e infine per approccio Leader. Attualmente i risultati mostrano che il PSR ha registrato un ottimo avanzamento: quello della Valle d’Aosta è il secondo PSR per spesa in Italia (e il primo tra quelli che hanno AGEA come organismo pagatore) registrando nel 2023 un 85% delle risorse pagate a fronte di un 97% complessivo già impegnato. In questi 5 mesi del 2024sono stati pagati 3,2 milioni euro sia su alcune misure a superficie sia sui progetti Leader che stanno recuperando in seguito ad un inizio in ritardo. Si è chiuso ieri con 66 domande per un importo complessivo richiesto di 1 milione e 900 mila euro – con circa 700 mila euro in più rispetto a quanto stanziato dal bando – il bando 4.1.1 NGEU che finanzia diverse tipologie di investimenti aziendali con priorità ai giovani, investimenti celeri che dovranno chiudersi a fine giugno 2025 in modo da poter essere rendicontati entro il 31 dicembre 2025. Tra l’altro abbiamo registrato un grande successo anche sul fronte Leader, dove il bando 6.4.2 ha ricevuto 39 progetti andando ad impegnare il 100% delle risorse».
«Contemporaneamente» ha continuato «ci troviamo in un momento delicato di sovrapposizione tra due programmi perché dal 1° gennaio del 2023 è attiva la nuova programmazione relativa al 23/27. Siamo partiti nel 2023 con i primi interventi a superfice – le indennità compensative sulle zone montane e sulle aree in Natura 2000 insieme al benessere animale. A fronte di una dotazione complessiva di quasi 92 milioni di euro abbiamo già speso 8 milioni. A prima vista può sembrare poco ma ci tengo a precisare che tutte le misure pluriennali, che di solito consentono di più spesa, verranno pagate nel 2024 in quanto i primi bandi sono stati pubblicati a fine 2023. Sempre in questi ultimi 5 mesi di inizio 2024, è uscito il primo bando sulla promozione dei prodotti di qualità, attivo ancora fino a fine mese (31 maggio). Seguiranno a brevissimo i bandi per alcune misure forestali (soprattutto per l’avvio di nuove imprese selvicolturali) e per le AKIS (formazione e consulenza per il mondo agricolo). Segnaliamo che a fronte di una richiesta da parte dell’Unione europea di un impegno maggiore sul biologico abbiamo registrato con piacere tantissime adesioni al biologico (al momento circa 500 aziende), fatto che segna dunque un passaggio importante nel nostro sistema agricolo perché si passerà da uno storico agro-ambiente, con i relativi impegni, al biologico. Questo successo della misura è dovuto in parte anche all’aumento dei livelli premiali per le diverse colture, discusso e stabilito in seguito ad una fruttuosa collaborazione con il partenariato».
«Infine» ha asserito chiudendo il suo intervento «come Assessorato e per ragioni di pertinenza della presente discussione, segnalo altresì che il Dipartimento Agricoltura ha depositato la sua adesione ad un progetto Spazio Alpino insieme ad altri 8 partner europei, denominato ALPGEA. Il progetto è incentrato sulla preservazione delle praterie permanenti presenti nelle Alpi e sulla diffusione del loro valore al grande pubblico, e al momento ha superato la prima fase di selezione (su 77 progetti presentati 32 hanno superato la prima fase di selezione). In seguito al deposito dell’application form, siamo attualmente in attesa di ricevere una risposta il 09 giugno in merito alla sua approvazione da parte del Comitato».
Intervento Capogruppo Aldo Di Marco
Nel prendere la parola, il Capogruppo Di Marco ha precisato
«Con questo mio breve intervento non voglio soffermarmi ad approfondire dati e cifre che sono stati ben esposti dai nostri Assessori, bensì voglio portare all’attenzione dell’Aula due considerazioni a nome del Gruppo consiliare Pour l’Autonomie».
Passando quindi alla sua prima considerazione, ha dichiarato:
«La Valle d’Aosta è direi da sempre una Regione che guarda con particolare interesse all’Europa e alle sue politiche economiche e sociali. Nell’ambito delle politiche regionali dell’Unione Europea, grande importanza rivestono per la nostra Regione le misure, attuate mediante investimenti strategici, mirate: a favorire l’occupazione, l’istruzione e l’integrazione, nel pieno rispetto dei diritti dell’uomo e del cittadino e contro ogni forma di violenza e discriminazione anche di genere; a sostenere lo sviluppo dei diversi settori economici, e delle medie e piccole imprese; a difendere l’ambiente e gli ecosistemi contrastando gli effetti dei cambiamenti climatici, ed incentivando la produzione di energie rinnovabili; a modernizzare i trasporti, questione questa di particolare interesse per la nostra Regione transfrontaliera. Ad oggi il tema riguardante i nostri collegamenti con Francia e Svizzera ci impone una più attenta riflessione sulle prospettive della rete di trasporti europea che deve vederci attori principali, e non secondari, così da consentirci di conseguire il risultato di riaffermare il nostro ruolo di carrefour d’Europe. Il documento su cui oggi ci stiamo confrontando, consente di delineare un quadro chiaro delle attività poste in essere dalla nostra Regione nell’ambito della Politica di Coesione, della Politica agricola comune, e del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR. Da esso emerge come la Valle d’Aosta si sia fortemente impegnata per attuare una programmazione dei fondi comunitari e per impiegare al meglio le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea. Alla domanda “si poteva fare di più?” la nostra risposta concreta è che tutto è migliorabile, a patto che ve ne sia la volontà e si sappia anteporre a qualsivoglia altra considerazione, il benessere della nostra comunità. Ed è per questo che come Gruppo consiliare Pour l’Autonomie siamo fortemente motivati a dare nel futuro il nostro contributo in termini di apertura e confronto verso l’attuazione di politiche europee che si traducano in azioni ed interventi rivolti a favorire ulteriormente ed in modo ancor più capillare lo sviluppo economico del nostro territorio, a migliorare la qualità della vita di tutti i valdostani, ed a difendere le nostre particolarità, le nostre prerogative, la nostra cultura e il nostro patrimonio di bellezze naturali e paesaggistiche. In un’Europa che corre veloce verso un futuro di integrazione politica ed economica ma anche sociale e culturale, il nostro Gruppo consiliare vuole sottolineare l’importanza di continuare a lavorare per recepire le linee guida ed i programmi promossi dall’Unione Europea, ma senza mai perdere di vista le nostre esigenze di Regione montana e le nostre particolarità geografiche e linguistiche Vivere in Valle d’Aosta significa confrontarsi con tutta una serie di condizioni di svantaggio che hanno a che fare con la struttura del territorio alpino, con la ridotta densità di popolazione e con i complicati aspetti competitivi. È quindi fondamentale, io credo, compiere scelte nell’interesse della Valle d’Aosta, prima fra tutte quella di impegnarsi per portare all’attenzione del Governo centrale come del Governo Europeo le complessità insite in una piccola Regione montana e di confine come la nostra e le problematiche che ne derivano interessando i nostri diversi settori e la nostra realtà socio-economica, affinché siano recepite e comprese, e vengano avviati dei programmi mirati in grado di consentire un pieno sviluppo delle potenzialità di un contesto particolare e difficile come il nostro».
Passando di seguito alla sua seconda considerazione, ha affermato:
«L’Unione Europea per come oggi si presenta solleva alcuni motivi di preoccupazione e di scetticismo anche in un Movimento come il nostro che ha un’anima che si riconosce nei valori e nell’ideale europeista. Tra i cambiamenti che auspichiamo vi è certamente quello di dare maggior risalto al ruolo delle Regioni, tra cui certamente la nostra, così che possano far sentire a livello europeo la voce delle proprie realtà locali. Per la Valle d’Aosta questo significherebbe non doversi limitare a leggere i documenti dell’Unione Europea e tradurli per renderli più coerenti con la nostra realtà regionale, bensì essere direttamente coinvolta nei processi che portano alla loro elaborazione in modo che vi sia rappresentata la nostra specificità e siano compresi provvedimenti che vengano incontro alle nostre esigenze. Per ottenere questo risultato è però necessario che la Valle d’Aosta possa avere un proprio rappresentante nel Parlamento Europeo, cosa che ad oggi è resa certamente difficile dalle regole fissate dalla normativa per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia. È da tempo che questo tema viene affrontato nelle sedi competenti ma senza evidente successo dato che nuovamente ci troviamo ad avere poche se non pochissime speranze di eleggere un nostro rappresentante alle europee che si terranno a giugno prossimo. Questa evidenza certamente frustrante, non deve però portarci a desistere bensì ad insistere, rinnovando l’impegno ad agire in tal direzione da parte dei Parlamentari valdostani, delle Istituzioni regionali e di tutte le forze consiliari. Con l’occasione lasciatemi però anche dire che aldilà delle evidenti questioni normative, esiste e persiste nella nostra politica regionale un’ulteriore difficoltà che si frappone tra noi e la rappresentanza in Europa, e si tratta della reale difficoltà manifestata dai diversi movimenti politici regionali a dialogare e confrontarsi al fine di trovare una concordanza su un eventuale candidato sostenuto da più forze regionali. Non dico che saremmo così sicuramente riusciti nell’intento, ma è un fatto che presentando un’ampia rosa di nomi è come se avessimo già ammesso ed accettato la sconfitta, sconfitta che però peserà sicuramente su tutta la comunità valdostana».
Il Capogruppo Di Marco ha quindi terminato:
«Concludendo, la relazione presentata oggi in Aula deve costituire non un punto di arrivo bensì un punto di partenza che ci proietta nel futuro di una sempre più stretta interazione tra l’Unione europea e la nostra Regione, al fine di riuscire a far sempre di più e sempre di meglio per la nostra collettività, e raggiungere quei risultati fondamentali per la Valle d’Aosta e tutti i valdostani».
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