Durante il Consiglio regionale tenutosi nelle giornate del 22 e 23 maggio 2024, l’Assessore Marco Carrel ha risposto ad un’interpellanza avente ad oggetto il fenomeno lupo, facendo il punto sulle iniziative attuate per contrastare i danni derivanti dalla presenza di esemplari di questa specie nel nostro territorio regionale.
«Nell’autunno del 2023» ha dichiarato l’Assessore Carrel in apertura di intervento «l’ISPRA ha comunicato la necessità di effettuare un nuovo monitoraggio della popolazione del lupo a livello nazionale, nel corso della stagione invernale 2023/2024: i dati di tale monitoraggio non sono per ora disponibili. Coscienti delle notevoli criticità legate alla presenza del lupo, gli uffici dell’Assessorato stanno lavorando ad una nuova legge sui danni da fauna selvatica e relative misure di prevenzione per dare maggior sostegno agli agricoltori, restando in attesa dell’iter proposto anche dalla Commissione europea per il declassamento dello status del lupo da specie “strettamente protetta” a “protetta”».
«Per quanto riguarda le misure di protezione, anche combinate» ha proseguito l’Assessore «esse comprendono: le recinzioni elettrificate, i dissuasori acustici e luminosi, i cani da guardiania e i collari anti lupo, dotati di ultrasuoni e di led luminosi molto intensi, entrati di recente sul mercato. Tutti gli elencati sistemi di protezione rientrano tra le misure sperimentali previste dalla DGR 1407/2021, per cui è indicata una spesa massima ammessa di 2000 euro. Il contributo regionale è pari al 90% di tale spesa. I competenti uffici dell’Assessorato sono a disposizione per qualunque informazione in merito».
«In considerazione del fatto» ha quindi precisato l’Assessore «che quanto compiuto fino ad oggi risulta con chiara evidenza non ancora sufficiente a contenere gli effetti negativi della presenza del lupo nel nostro territorio regionale, ho voluto specificatamente far inserire nella bozza del nuovo Piano Regionale Faunistico-venatorio le seguenti tre frasi: “Attualmente non si dispone di un Piano nazionale aggiornato in materia di conservazione e gestione del lupo”; “La necessità di una pianificazione gestionale della specie è particolarmente rilevante nel momento in cui la presenza del lupo diviene troppo numerosa o inizia a mettere in grave difficoltà il mondo dell’allevamento; “Si ritiene quindi necessario, promuovere specifici protocolli locali che contengano indicazioni circa le situazioni di criticità, le modalità d’intervento, gli operatori e le azioni di dissuasione/contenimento”. I predetti Protocolli di intervento devono contenere i criteri e gli obiettivi per gestire in maniera tempestiva a livello locale le problematiche e le criticità legate alla presenza del predatore, al fine di assicurare la convivenza del lupo con le attività agricolo-pastorali».
«Si evidenzia, infine» ha concluso l’Assessore «che si sta lavorando, di concerto con le altre Regioni, per cercare di riattivare l’iter per fare approvare in via definitiva il Piano di gestione del Lupo in Italia, ormai fermo da troppo tempo».
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