Nell’ambito del Consiglio regionale tenutosi mercoledì 11 e giovedì 12 ottobre, l’Assessore Marco Carrel ha fornito puntuali ed approfondite risposte ai quesiti posti con un’interrogazione avente per oggetto la prevenzione degli attacchi compiuti dai lupi, ed un’interpellanza concernente il fondo integrato straordinario concesso alle aziende agricole.
All’interrogazione relativa alle criticità legate alla presenza del lupo nel territorio regionale, l’Assessore Carrel ha replicato entrando nel merito delle singole questioni sollevate e dando accurate informazioni sugli eventi predatori verificatisi nell’anno in corso e sulle condotte poste in essere per prevenirli.
In risposta alle prime due domande con cui si chiedeva di conoscere il numero degli attacchi predatori e le zone in cui sono avvenuti, l’Assessore ha riferito che nel periodo da gennaio 2023 ad ora, sono stati accertati 27 episodi di predazione, di cui 23 attribuibili a lupi e 4 a cani, in diverse località della nostra Regione. La segnalazione tempestiva di eventuali atti di aggressione al bestiame, ha sottolineato, riveste una grande importanza perché solo così si permette alla Stazione forestale di avviare approfondimenti utili a determinare a quale specie appartenga l’animale che ne è responsabile. Entrando poi nel dettaglio, l’Assessore ha precisato che dei predetti 27 episodi, 11 si sono verificati nella valle centrale (3 nel Comune di Aymavilles e in quello di Châtillon; 2 nel Comune di Saint Vincent; e 1 nei Comuni di Charvensod, di Pollein, e di Saint Marcel), 7 in Val d’Ayas; 2 sia in Valdigne che nella valle di Champorcher che in quella del Gran San Bernardo; e 1 in Valgrisenche, in Valpelline e nella valle di Gressoney. In più della metà dei casi (14 sui 27 totali) gli atti predatori hanno interessato allevamenti in cui era assente qualsivoglia sistema di prevenzione dei danni – recinzioni elettrificate, dissuasori luminosi o acustici, cane da guardia –, in 2 casi gli animali attaccati si trovavano al di fuori delle recinzioni, ed in 4 casi i dispositivi anti-lupo erano adoperati ma non in maniera adeguata.
In risposta alla terza domanda con cui si intendeva sapere quali interventi fossero stati attuati al fine di prevenire gli attacchi del lupo, soprattutto quelli portati in modo frequente e consecutivo, l’Assessore Carrel ha anzitutto posto l’accento su cosa si sta facendo in favore degli allevamenti sprovvisti dei sopracitati sistemi di prevenzione e che non possono accedere agli appositi finanziamenti previsti dalla Deliberazione di Giunta regionale 1407/2021, a causa dello sforamento del tetto in “de-minimis”. Qualora abbia luogo un evento predatorio in un’azienda zootecnica con le sopraindicate caratteristiche, viene attivato uno speciale protocollo in base al quale il Dipartimento risorse naturali provvede a contattare l’allevatore nei giorni immediatamente successivi, per proporgli in comodato d’uso la fornitura di recinzioni elettrificate e/o dissuasori luminosi o acustici. Ottenuta l’accettazione della proposta, è compito delle squadre preposte procedere alla consegna del materiale antilupo, fornendo anche assistenza tecnica, con consigli su come collocarlo in modo corretto e con spiegazioni sul suo funzionamento. Detto materiale, ha reso noto l’Assessore, resta nella disponibilità dell’allevatore fino alla fine della stagione di monticazione, ma qualora vi sia impossibilità di usufruire degli stanziamenti regionali per la sopracitata ragione, può essere prolungata anche per più stagioni. Questa iniziativa, ha quindi affermato, è stata in generale ben accolta dagli allevatori – un’azienda della Val d’Ayas, visti gli ottimi risultati ottenuti dalla protezione dei vitelli, ha richiesto anche un’ulteriore fornitura di reti elettrificate per la salvaguardia dei manzi – anche se non sono mancate le risposte negative all’offerta (5 totali) nonché le situazioni (4 totali) in cui si è dovuto constatare come le protezioni, acquistate con il contributo regionale, non siano poi state utilizzate.
Per quanto attiene alla possibilità di prelievo, cattura ed abbattimento di lupi, l’Assessore ha ricordato che la Legge regionale 11/2021 sulle misure di prevenzione e di intervento concernenti la specie lupo, stabilisce che si possa procedere in tal senso esclusivamente nell’eventualità in cui le modalità di prevenzione siano state predisposte ma si dimostrino comunque inefficaci.
Passando poi a trattare il tema delle zone della nostra Regione in cui la pratica di tutela dal lupo è sicuramente più difficoltosa, l’Assessore si è detto pienamente consapevole della problematica e di aver già da tempo iniziato ad affrontarla mediante l’elaborazione di una proposta di legge che, riprendendo la normativa specifica emanata dalla Provincia autonoma di Bolzano, si prefigge di dare gli strumenti per definire queste zone come difficilmente tutelabili, per prevederne regole differenti di calcolo, e per mettervi in atto azioni più mirate di prevenzione e contrasto del fenomeno.
In chiusura l’Assessore ha espresso la sua determinazione a continuare sulla strada intrapresa così da poter offrire ai nostri allevatori soluzioni di difesa dal lupo sempre più effettive ed incisive, e preservare il nostro patrimonio zootecnico d’eccellenza.
All’interpellanza con cui si chiedevano notizie sul fondo integrato straordinario alle aziende agricole, e in particolare sul motivo per cui tra i beneficiari di questo fondo fossero state incluse solo le superfici pascolive di alpeggio e non anche quelle di fondovalle, l’Assessore Carrel ha risposto premettendo in primo luogo come al presente la materia sia purtroppo ancora caratterizzata dall’incertezza dato che ci troviamo in un momento in cui la vecchia programmazione sta terminando – chiusura ufficiale con liquidazioni entro il 31 dicembre 2025 – e siamo all’inizio della nuova programmazione su cui è ben difficile lavorare a causa della mancanza di tutta una serie di dati basilari ed indispensabili.
Relativamente alla questione dell’interpellanza, l’Assessore ha puntualizzato che la scelta di utilizzare il quadro temporaneo della guerra russo-ucraina per andare a finanziare le aziende con alpeggio, poggia il suo fondamento normativo nella Delibera di Giunta regionale 1067/2023 che dà compimento all’articolo 63 della Legge regionale di bilancio n. 12 del 2 agosto 2023. La decisione di assegnare questi fondi solo a queste specifiche imprese escludendo quelle con fondovalle, si è basata su una scrupolosa disamina del contesto e delle condizioni contingenti, nonché su un’attenta valutazione politica della necessità di privilegiare nell’erogazione dei fondi in oggetto – che di fatto non sono illimitati – le realtà del settore su cui gravano maggiori difficoltà.
L’Assessore ha quindi spiegato che è sulle aziende di alpeggio, che va ad impattare primariamente la contrazione degli aiuti cofinanziati del Piano Strategico della Politica Agricola Comune PAC 2023/2027. Dal confronto tra la misura 13 del Programma di Sviluppo Rurale PSR 2014-2022 e l’attuale intervento SRB01 del Complemento di Sviluppo Rurale CSR 2023-2027, emerge una riduzione complessiva degli importi finanziati che scendono dai circa 8,3 milioni di euro del provvedimento precedente ai circa 6,2 milioni di euro del provvedimento successivo. La diminuzione di circa 2 milioni di euro riguarda con grado percentuale più alto proprio le attività con alpeggio, per cui si registra un rilevante calo di risorse pari a meno 39%, mentre per quelle con fondovalle il calo è decisamente più contenuto pari a meno 3%.
Se ad oggi, ha continuato l’Assessore, avessimo già una visione completa delle disposizioni da poter mettere in campo con la programmazione del CSR 2023-2027, potremmo vagliare la possibilità di operare correttivi per compensare questa situazione di evidente disparità, ma in assenza di essa si rende necessario agire per mantenere l’equilibrio economico tra tutte le imprese agricole, sostenendo in maniera più consistente quelle con alpeggio che si trovano a confrontarsi con gli alti costi complessivi, soprattutto correlati all’impegnativa stagione estiva, ed in prospettiva vedranno ridursi in modo significativo, come già indicato, gli aiuti ad esse destinati.
Il sostegno per le aziende con alpeggio, ha chiarito l’Assessore, è quantificato in circa 1,7 milioni di euro ed avrà valore solo per quest’anno, mentre per il futuro è già in programma che il Dipartimento Agricoltura insieme all’associazione di categoria ed a tutti gli stakeholder coinvolti, intraprendano una scrupolosa disamina delle iniziative da attuare – comprese quelle relative alla definizione dei capi produttivi e dei capi improduttivi che attengono ad altre misure ed ad altri fondi – sperando di avere al più presto le informazioni che ancora mancano dal Ministero competente e dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura AGEA.
L’Assessore ha quindi concluso ribadendo il ruolo fondamentale che svolgono tutte le attività del settore nell’economia regionale, ed esprimendo il convincimento che la risoluzione assunta rappresenti nei fatti l’unico modo concreto per porci al riparo dal rischio di perdere importanti imprese con alpeggio che svolgono un’insostituibile opera di mantenimento del nostro territorio.
0 commenti