Durante le due giornate di Consiglio regionale, l’Assessore Marco Carrel è intervenuto per dare risposte complete e dettagliate ad un’interrogazione sulla biodiversità di interesse agricolo ed alimentare, e ad un’interpellanza sull’apertura della caccia alla pernice bianca ed alla lepre variabile.
All’interrogazione con cui si chiedevano maggiori informazioni circa le attività svolte per tutelare e valorizzare la biodiversità di interesse agricolo ed alimentare della nostra Regione, l’Assessore Marco Carrel ha risposto rimarcando in primo luogo come il tema stia assumendo negli ultimi anni un’importanza cruciale visto l’impatto della globalizzazione e dei suoi effetti sul settore agroalimentare, che espongono anche la Valle d’Aosta al rischio di veder compromesso il futuro della propria economia di montagna. La rilevanza della biodiversità, ha ricordato, è stata al centro del Convegno “Montagna Slow Valle d’Aosta – Natura è Salute” organizzato nel corso della manifestazione Marché au Fort che si è tenuta presso il Forte di Bard in data 7 ed 8 ottobre 2023. Parimenti, l’imperativo di difendere la nostra diversità biologica, contrastando l’incentivazione e diffusione dei cibi sintetici e degli organismi geneticamente modificati, è stato oggetto di ampi confronti all’interno dell’Aula consiliare, che si sono conclusi con l’approvazione all’unanimità di diverse mozioni.
Ad oggi, ha sottolineato l’Assessore, l’unica norma di riferimento sulla materia è la Legge nazionale n.194 del 1° dicembre 2015 in cui si definiscono i principi cardine per la creazione di un sistema nazionale che assolva ai compiti di tutela e di valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo ed alimentare. In considerazione della necessità per la nostra Regione di dotarsi di una propria normativa in questo campo, nel corso di quest’anno il Dipartimento Agricoltura, con la partecipazione di Slowfood Valle d’Aosta e dello IAR (Institut Agricole Régional), ha cominciato a lavorare alla bozza di un disegno di legge regionale che, recependo la direttiva nazionale vigente, si prefigge di promuovere e salvaguardare gli ecosistemi regionali, le varietà agricole e le razze locali. Nelle intenzioni detto disegno di legge seguirà il suo iter nel corso del 2024, passando prima in Commissione competente per le opportune valutazioni e poi in Consiglio per la sua discussione ed approvazione.
Per quanto attiene alle azioni poste in essere per il mantenimento della diversità biologica regionale, l’Assessore ha affermato che esse stanno seguendo le linee dettate dal comma 2 dell’articolo 1 della Legge nazionale 194/2015, secondo cui “La tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare sono perseguite anche attraverso la tutela del territorio rurale, contribuendo a limitare i fenomeni di spopolamento e a preservare il territorio da fenomeni di inquinamento genetico e di perdita del patrimonio genetico”.
In merito alla prima parte del comma riguardante la tutela del territorio rurale, l’Assessore ha dichiarato che la biodiversità è fortemente sostenuta dalle politiche agricole comunitarie attraverso il Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale CSR 2023/2027, ed il Programma di Sviluppo Rurale PSR 2014/2022. Entrambi i documenti prevedono interventi mirati a supportare la conservazione dei nostri sistemi tradizionali di produzione in ambito agricolo e zootecnico, che si attengono strettamente al principio di protezione dei pascoli e prati permanenti, in quanto fonti primarie di diversità biologica. Entrando poi nel dettaglio del CSR 2023/2027, ha evidenziato come esso stabilisca misure agro-climatico-ambientali e di agricoltura biologica per premiare la corretta gestione delle superfici prato-pascolive, attraverso un equilibrato carico animale, la concimazione organica, la giusta epoca di prelievo e l’irrigazione. Ritenendo essenziale il ruolo rivestito dai prati e pascoli nella nostra agrozootecnia, in data 26 ottobre 2023 la Giunta regionale ha approvato la delibera n.1167/2023, con cui si sancisce l’avvio del percorso tecnico ed istituzionale con l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura AGEA, per la definizione dello Schedario regionale delle superfici prato-pascolive valdostane. Questo Schedario, pensato per raggiungere l’obiettivo di qualificare e proteggere i prati ed i pascoli della nostra Regione – anche nell’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici – si avvarrà degli studi condotti sia dall’IAR che dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ARPA, di diversi progetti europei tra cui Pastoralp e Typicalp, e della collaborazione con tutte le associazioni di categoria coinvolte. Quanto alle misure del PSR 2014/2022, l’Assessore ha messo in risalto il bando per il rifacimento dei muretti a secco approvato qualche anno fa, riaffermando la volontà di continuare ad effettuare investimenti in questa direzione, in ragione della funzione fondamentale svolta da questi manufatti nello sviluppo dell’ecosistema. I muretti a secco rappresentano infatti un indispensabile “corridoio ecologico” per la veicolazione della microfauna – insetti, piccoli rettili e anfibi – che, operando spontaneamente in modo sinergico con l’agricoltura umana, concorre al mantenimento di un habitat naturale sano e privo di parassiti.
In merito alla seconda parte del comma 2 dell’articolo 1 della legge 194/2015 relativa alla preservazione del territorio dai pericoli di inquinamento e perdita del patrimonio genetico, l’Assessore ha riferito di diverse iniziative mirate a questo specifico scopo, tra cui l’inaugurazione di una stalla di quarantena in gestione all’Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Valdostana ANABORAVA – da sempre impegnata nella salvaguardia delle nostre piccole razze di eccellenza – ma anche lo stanziamento di contributi alle rassegne, di incentivi ai concorsi genetici, e di aiuti in difesa delle nostre varietà zootecniche in via di estinzione. In particolare si è soffermato sul settore apistico, spiegando che visto il vitale apporto fornito da questi piccoli insetti impollinatori all’agricoltura ma anche al mantenimento dell’equilibrio e della diversità ambientale, sono state avviate significative politiche di investimento su questa promettente filiera, e sono state organizzate attività di promozione coordinate con il Consorzio Apistico, tra cui gli eventi della Giornata mondiale delle api, e la Sagra del Miele che si terrà a Châtillon il 28 e 29 ottobre 2023.
Restando in tema di promozione, l’Assessore ha ribadito l’impegno imprescindibile di continuare a supportare concretamente i nostri prodotti agricoli d’eccellenza – risultato di una lunga tradizione rispettosa della biodiversità – attraverso sostegni finanziari alle numerose manifestazioni organizzate direttamente dall’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali oppure in compartecipazione con gli Enti locali.
Di seguito l’Assessore ha voluto porre l’accento anche su due progetti didattici – l’educazione alimentare e le visite presso il Centro Agricolo Dimostrativo regionale di Saint Marcel – che il Dipartimento Agricoltura sta attuando in favore degli alunni di tutte le scuole della nostra Regione. Nel primo caso lo scopo è quello di sensibilizzare i giovani ad una corretta alimentazione, affinché crescendo diventino consumatori consapevoli e responsabili; nel secondo caso è di insegnar loro l’importanza di un’agricoltura sostenibile, del rispetto della diversità biologica, e del potenziamento delle produzioni agricole e zootecniche valdostane. Avendo preso parte ad una visita presso il suddetto Centro, l’Assessore ha raccontato di come le lezioni tenute dai tecnici siano state molto apprezzate dai giovani visitatori, che hanno dimostrato estrema attenzione per gli argomenti approfonditi e si sono rivelati estremamente ricettivi e coinvolti nell’esperienza vissuta. Preso atto del grande interesse suscitato da entrambi i tipi di iniziative, ci si propone di incentivarle e rafforzarle già in quest’anno scolastico e poi anche in quelli successivi.
La biodiversità presente nella nostra Regione, ha terminato l’Assessore, è un valore aggiunto che va conservato, valorizzato e tutelato in quanto parte integrante delle nostre tradizionali produzioni di montagna, e caratteristica distintiva ineguagliabile dei nostri meravigliosi paesaggi.
All’interpellanza con cui si tornava nuovamente a trattare dell’apertura della caccia alla pernice bianca ed alla lepre variabile, l’Assessore Marco Carrel ha risposto affrontando analiticamente le questioni poste da ciascuno dei quattro quesiti.
In risposta al primo quesito attinente all’Indice Chilometrico di Abbondanza IKA della lepre variabile, l’Assessore ha chiarito che è stato calcolato in base a quanto registrato dal monitoraggio invernale della specie, e che è stato quantificato per il 2023 con un valore medio pari a 7,1 (indici/Km). Detto valore è stato confrontato con quello derivante da altri studi simili eseguiti diversi anni fa sulle Alpi, tra cui uno realizzato in Valle d’Aosta negli anni 2006 e 2007 nell’ambito del progetto Transfrontaliero “Gestalp”, sulla gestione e valorizzazione della biodiversità e del pastoralismo nei territori alpini. Tale confronto ha permesso di accertare come il dato IKA del 2023 sulla lepre variabile sia paragonabile a quello riscontrato 16 anni fa, pari ad un valore di mediana 7,5 e di media 8,3.
In risposta al secondo quesito inerente allo studio sulla lepre variabile, l’Assessore ha specificato che esso inizialmente includeva unicamente il monitoraggio estivo della specie e non già quello invernale. La scelta di aggiungere questa seconda metodologia di rilevazione, in base al quale è stato possibile ricavare l’IKA, è stata compiuta nell’autunno scorso con l’obiettivo di ottenere ulteriori e più approfonditi dati. Il monitoraggio estivo andava ad indagare la presenza della specie principalmente in territori sopra i 2500 metri di quota, ipotizzando che questo fosse ambiente da essa maggiormente frequentato. Constatato di come invece la lepre variabile utilizzi in misura maggiore zone a quote più basse (1800-2200 metri s.l.m.), al limite della vegetazione arborea, si è deciso di intraprendere anche il monitoraggio invernale su questa fascia altitudinale, ritenendolo il più idoneo all’obiettivo da perseguire, nonché l’approccio di analisi da privilegiare anche per i prossimi anni.
In risposta al terzo quesito circa l’iter che ha portato alla conferma dell’apertura della caccia alla lepre variabile ed alla pernice bianca, l’Assessore Carrel ne ha illustrato i passaggi più significativi. In data 14 maggio 2023, la Consulta faunistica ha dato parere favorevole, a maggioranza, all’inserimento delle due specie nel Calendario venatorio 2023/2024, a condizione che “il prelievo non andasse ad impattare sullo stato delle popolazioni”. Per contro le Associazioni ambientaliste hanno assunto la determinazione di astenersi dal formulare un parere in merito fino alla presentazione dello studio sulla lepre variabile. La proposta di Calendario venatorio, ottenuto il consenso dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA e della Struttura regionale competente, è stata quindi approvata con deliberazione di Giunta regionale n.813 del 24 luglio 2023. Acquisiti i dati sulla consistenza delle popolazioni, l’Ufficio regionale per la fauna selvatica ed ittica ha provveduto a trasmetterli all’ISPRA ed alla Struttura regionale biodiversità, sostenibilità e aree naturali protette. Al contempo questo stesso Ufficio ha elaborato la proposta dei piani di prelievo, per poi sottoporla al parere dei predetti Enti che si sono espressi favorevolmente, tenendo conto dei dati di monitoraggio e delle modalità di raccolta degli stessi. L’Ufficio competente ha pertanto formalizzato i piani di prelievo e li ha comunicati al mondo venatorio. Secondo norma, ha rammentato l’Assessore, il percorso di istruttoria di approvazione dei piani di prelievo prevede che una volta ottenuta l’espressione della Consulta faunistica, non si debba procedere ad un’ulteriore acquisizione di pareri da parte delle singole associazioni. Ad ogni buon conto, in data 12 ottobre 2023 l’intera documentazione comprensiva dei piani di monitoraggio, dei piani di prelievo, e dei pareri sugli stessi, è stata trasmessa per opportuna informazione ai componenti della Consulta faunistica.
In risposta al quarto quesito mirato a comprendere il senso della decisione di aprire la caccia alle due specie, l’Assessore Carrel ha precisato che il prelievo di pochissimi esemplari di pernice bianca e di lepre variabile non influirà, secondo gli Uffici competenti, sullo stato di loro conservazione. Al contrario, la chiusura definitiva della caccia alle due specie avrebbe conseguito l’effetto negativo di veder interrotta la collaborazione con i cacciatori che, non più interessati, difficilmente avrebbero partecipato ai successivi specifici monitoraggi, provocando la perdita di una risorsa fondamentale per la gestione della fauna in Valle d’Aosta, come pure di tutti i futuri dati di presenza delle popolazioni. Per la pernice bianca il coinvolgimento dei cacciatori e dei loro ausiliari (cani da ferma opportunamente addestrati) è, al momento, il solo e unico sistema per l’effettuazione dei censimenti estivi, che permettono di individuare il rapporto giovani/adulti, parametro importantissimo per l’analisi dello stato di conservazione della specie. Allo stesso modo, per la lepre variabile, nei prossimi anni, sarà sempre più necessaria la cooperazione, anche economica, dei cacciatori per continuare il lavoro di ricerca e monitoraggio della specie.
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